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Per farsi spedire il libro: https://www.fveditori.it/prodotto/il-gesuita/

Motivazione candidatura Premio Strega 2024

L’anticipazione su LPLC

L’anticipazione su Nazione Indiana

La recensione di Leonardo De Santis su Medium Poesia

Vincenzo Salerno su Resistenze quotidiane 17-11-23

L’intervista di Susanna Tartaro RaiRadio3 Fahrenheit 08-11-23

Claudio Finelli su Il Manifesto – Le Monde Diplomatique 16-11-23

Gianluca Furnari su Poesia del nostro tempo 04-12-23

Antonella Cilento su Repubblica 16-12-23

Intervista di Adele Orioli per “Nessun dogma” 6/23

L’intervista di Andrea Carloni per Comma 22

La recensione di MG Calandrone su Medium Poesia marzo 2024

Presentazione con A Cilento MG Calandrone GP Leonardi V Ferri F Ottonello 18-02-24

La recensione di Maria Grazia Calandrone su Medium Poesia 26-02-24 - Instagram

La recensione di Piergiorgio Paterlini su Robinson di Repubblica 10-03-24

Intervista su Giustizia e Il Gesuita

La recensione di Pasquale Vitagliano su Il Manifesto 09-04-24

Gian Pietro Leonardi su Queerographies 19-10-23
Il Gesuita, edito da Fve Editori, è un romanzo breve e intenso, che racconta la crescita del protagonista, Franco, tra l'amore per l'atleta Alberto e la fascinazione per il gesuita Klaus.
Un Franco Buffoni inaspettato e imprevedibile per un romanzo che parla di amore, di amicizia, di fede e di ricerca di sé. Un romanzo che non lascia indifferenti, che tocca le corde del cuore ma che stuzzica anche il corpo.

Julian Zhara su Spotify 25-10-23
Il romanzo Il Gesuita di Franco Buffoni diventerebbe un bellissimo film per la regia di Xavier Dolan, con le canzoni citate nei vari capitoli a fare da colonna sonora: da Dream Concerto a Speedy Gonzales, quando Franco e Alberto si conoscono al juke box; a Non arrossire di Gaber, incontrato alle Tre gazzelle di corso Vittorio Emanuele a Milano; fino a Ragazzo triste di Patty Pravo, che entra nel saluto al Gesuita in piazza san Silvestro a Roma; e a Elvis Presley evocato dopo il colloquio al ristorante tra Jason e Klaus. Fino a Un anno d’amore cantata da Mina, che nella versione francese di Dalida prende il titolo di C’est irréparable e fa da sigillo al primo impossibile amore di Franco.

 

Ho amato “Il Gesuita”. Da tempo amo la poesia, ma anche le prose e gli interventi critici di Franco Buffoni. In questo libro però ho trovato un Buffoni più ‘umano’, nel senso che da queste pagine emerge un aspetto che non era venuto fuori abbastanza nei libri precedenti. E parlo proprio della carnalità, della sessualità, che questa volta è vissuta, raccontata e centralissima nel racconto. La scena iniziale nel cinema per me è uno dei punti più alti nella prosa di Buffoni: essenziale ma al tempo stesso così efficace e puntuale. Buffoni si è fatto uomo, per usare una metafora cristologica. Mi auguro che questo libro abbia il successo che merita. Gian Pietro Leonardi

Ho apprezzato molto lo slancio libertario che anima le pagine de "Il Gesuita”, l'equilibrio narrativo tra eros e logos, la ricostruzione di un ambiente affettivo e culturale sostanziato di contraddizioni, ma permeato anche dal senso di una ricerca condivisa, che passa attraverso la scoperta dell'altro. Malgrado la distanza storica, o forse in virtù della forza anticipatrice che le esperienze del libro testimoniano, vi ho rivisto molto della mia vita: l'amara constatazione di come la materia culturale a cui siamo esposti sin da bambini divenga tutt'uno con la nostra pelle e il nostro corpo, mortificando gli impulsi di bellezza, vestendo le relazioni d'amore di una malinconia che, per alcuni di noi, è dura a dissolversi ("Riempie, fa soffrire, ma se non ci fosse io che cosa sarei? A che cosa penserei?"); il sospetto di assomigliare ai padri; la necessità di trovare un percorso intellettuale che accompagni maieuticamente la nostra identità nel suo processo di emersione, che le dia spazio e ossigeno: un neoplatonismo al contrario, teso a emancipare il corpo dalle pastoie dello spirito. Ho trovato splendido lo scambio epistolare con il gesuita Klaus, che conferisce oggettività e dignità dialettica a uno scontro interiore, come tappa intermedia di una storia personale che procede dal dolore scontato in solitudine (l’amore per Alberto) a quello redento dalla passione politica (il rapporto con Jason) e sfociato nella storia. Gianluca Fùrnari

Mi è parsa subito ben modulata la scansione in quattro parti, con la prima sezione diaristica che apre alla dimensione epistolare della seconda, e infine a quella documentaria (la docu-auto-fiction buffoniana) dell’ultima unità con l’iniziazione sessuale. Molti gli echi della poesia di Buffoni che si intrecciano nella vicenda di Franco. Ma Buffoni e Franco non sono la stessa persona: sono diverse prospettive da cui guardare il mondo intrecciando vita e storia. E questa è la storia di un ragazzo che cresce troppo in fretta, non solo nella testa ma anche nel fisico. Marco Corsi

C'è una doppia linea che attraversa vari romanzi di Buffoni (penso in particolare a Zamel): una prima in cui la dimensione carnale viene esposta ed esponendosi seduce il lettore portandolo nella densità di miele e aghi del desiderio. Vi è poi una dimensione intellettuale, spiccata su quel desiderio consolidato su basi storiche e filosofiche. Il contrasto produce scene potenti. Un lettore, con Buffoni, si nutre di narrazioni che si attaccano all'immaginario e rimangono lì; così come si nutre di libri di poesia e di saggistica che l’autore elabora come un pianista alle prese con spartiti vari, contenuti in codici miniati. Julian Zhara

Mentre leggo e rileggo Il Gesuita ho i brividi e mi commuovo enormemente. Perché c'è qui dentro, tra le pagine e i capitoli, anche la storia di un libro di poesia, Avrei fatto la fine di Turing, che ho molto amato. Ne ritrovo versi, personaggi, sensazioni. Gli occhi del padre come quelli degli alberi: "E non mi sento affatto al sicuro...". Che libro straordinario è Il Gesuita: mi infligge continuamente ferite e poi le sutura e qualcuna, com'è giusto, la riapre e la lascia lì, all'aria... Grazie per tutta questa bellezza: un dono immenso. Giorgio Ghiotti

Il Gesuita è un romanzo di corrusca autenticità: una ferma celebrazione della cultura che ha salvato alcuni di noi. Claudio Finelli

“Il Gesuita” è un romanzo per eccellenza anti-patriarcale. Susanna Tartaro, Radio3 Fahrenheit

Ho letto "Il Gesuita" con tantissimo piacere, non solo perché le storie di iniziazione mi coinvolgono, in qualche modo, sempre, ma perché in questa storia ho trovato un gusto di polpa succulenta, una consistenza profumata che mette appetito. L'ho letto d'un fiato e, come sempre mi accade coi libri di Buffoni, la bellezza della scrittura mi ha aperto squarci di riflessione e indotto a un pensiero rigoroso su di noi gay dentro le svolte storiche, dentro gli interstizi sociali della famiglia, degli spazi umani che si attraversano a volte a occhi chiusi, mentre le parole di “Il Gesuita” hanno gli occhi aperti. Davide Podavini

Leggendo «Il Gesuita», biofiction di Franco Buffoni recentemente uscito per FVE, I membri della comunità LGBTQ+ rivivranno, almeno in parte, il copione della propria vita, la paura di assomigliare ai padri, l’amara constatazione di come la materia culturale cui siamo esposti sin da bambini divenga tutt’uno con la nostra pelle e il nostro corpo, mortificando gli impulsi di bellezza, vestendo le relazioni d’amore di una malinconia che per alcuni è dura a dissolversi: «Riempie, fa soffrire, ma se non ci fosse io che cosa sarei? A che cosa penserei?». Gianluca Furnari

Il Gesuita è leggibile anche come l’esito di una peculiare linea lombarda della narrativa gay trapiantata a Roma, che da Gadda attraverso Arbasino giunge a Buffoni.

Leonardo De Santis

Un libro da portare a scuola, con un pizzico di audacia, accanto ad Agostino di Moravia e a Ragazzi di vita di Pasolini, quale bilancio di una giovinezza composto nello stile piano e asciutto cui l’autore ci ha lungamente abituati, e qui soprattutto in grado di tenere insieme, in perpetua tensione, eros e logos. Gianluca Furnari

Il suo ultimo romanzo, Il Gesuita, è una sorta di viaggio autobiografico di educazione erotico-sentimental-culturale che si svolge nel 1966, anno nel quale il giovanissimo e altrettanto curioso protagonista sente per la prima volta la parola “gay” associata a una specifica preferenza sessuale e per giunta in senso non dispregiativo. Adele Orioli

Il Gesuita di Franco Buffoni mi ha richiamato alla memoria Agostino di Moravia e Il giovane Törless di Musil in una declinazione lombardo-illuministica, senza eccessive concessioni agli inferi. Emanuele Franceschetti

Franco Buffoni, Maestro nella sua enorme bottega, ha scritto un romanzo – Il Gesuita – destinato a diventare la mappa motivazionale della sua poesia. Perché questo libro, benché in prosa, è in perfetta contiguità in particolare con le ultime raccolte, svelandone le ragioni profonde. Mi tocca anche personalmente il racconto della scoperta della Classicità come spazio di libertà. Semplicemente magistrale. Bellissimo. Stelvio Di Spigno

Ogni figura che qui compare è stata nominata e a volte approfondita, nel passato letterario dell’autore. Anche ognuna delle posizioni di Buffoni e dei suoi sentimenti in relazione al mondo ricevono luce da quanto l’autore ha già scritto. Eppure, questa è un’opera nuova. Perché è insieme classica e contemporaneissima. 
Maria Grazia Calandrone

“La scrittura che ci restituisce le emozioni della passione amorosa in Il Gesuita è fra le più efficaci fra quelle in cui possiamo imbatterci oggi.” Piergiorgio Paterlini

“Klaus e Franco cercano l’amore in modi opposti. La ricerca del gesuita è una rincorsa senza termine, come Achille che insegue la tartaruga. Franco, invece, nell’esperienza amorosa si immerge in apnea”. Pasquale Vitagliano