Franco Buffoni, lettura di NOI E LORO
Finalista Premio Camaiore 2008
Premio Maria Marino 2009 Giuria: Maria Attanasio, Andrea Cortellessa,
Maurizio Cucchi, Domenico Amoroso
La motivazione di Andrea Cortellessa
Premio Anna Osti 2009
http://www.prufrock-spa.it/psc9.htm
Nota conclusiva
È il balzo il tratto in comune, con troppo impeto di speranza da parte del giovane extracomunitario, con l’impeto della disperazione da parte del giovane omosessuale. Casualmente vicini sulla stessa pagina di cronaca, i due balzi mi parvero rappresentativi e speculari. Decisi di contrapporli INSIEME alla “funzionalità” del maschio occidentale eterosessuale. Funzionalità a un sistema che – negando in lui l’extracomunitario e l’omosessuale – giunge a negare in lui l’essere umano.
La sezione IX è dunque il perno strutturale del libro, anche se il mutamento di intonazione tra le due parti in cui l’ho diviso, ha già inizio nell’VIII sezione, con l’immagine di S. Agostino clandestino a Milano. E’ lì che il tono comincia a cambiare, ingrigendosi, finché l’assioma “noi e loro” non ricade su se stesso, ribaltato, infranto. Nella consapevolezza che il mutamento “antropologico” in atto è irreversibile.
Se nel 2005 - nelle note a Guerra - l’evocazione fu ai gironi infernali, qui definirei purgatoriale l’intendimento complessivo. Perché gli “incontri” avvengono - in primis – con delle anime, che solo successivamente divengono persone in carne e ossa. E il desiderio della carne appartiene al ricordo dell’immagine trascorsa, non alla carne del testo. Pur riconoscendo il motivo che mi ha indotto ad essere tanto “fisico” in questo libro: riconquistare anche in letteratura al sesso omoerotico spazi che per il sesso etero sono consueti.
Così in queste pagine l’omosessuale e l’extracomunitario continuano a parlarsi e a interagire, in modo gioioso e candido nella prima parte, ambientata nel Maghreb; in maniera più dolorosa, realistica e consapevole - attraverso la cronaca delle due esclusioni, delle due disappartenenze – nella seconda parte, italiana e “mondializzata”.
Lo sguardo è complessivamente duplice: all’iniziale incanto dell’omosessuale europeo in Maghreb, già descritto da Gide un secolo fa, si alterna il disincanto dell’intellettuale occidentale di fronte al fenomeno del turismo e dell’immigrazione. Con gli omosessuali e i “nativi” che si scambiano le parti, trasformandosi vicendevolmente in turisti e/o immigrati più o meno stanziali. Ma ho anche cercato - infine - di fare interagire la fase “nordafricana” di sesso edenico e quella “europea” di “trafiletti” e immigrazione, con una ipotesi – per l’appunto - di mondializzazione, dove il “noi” e il “loro” dovrebbero sparire.
Più letterariamente potrei definire l’intonazione della prima parte del libro nei termini proustiani de “l’allégresse du fabricateur”, o in quelli pasoliniani della “trilogia della vita”; e mi rendo anche conto di avere forse ecceduto nella rappresentazione del sesso innocente. Ma esso ancora pulsa in Nordafrica e nel Vicino oriente, così come nella mia giovinezza ancora pulsava in Sicilia, in Grecia. E’ questo “ancora” che ho voluto testimoniare, pur nella consapevolezza del suo progressivo sfumare – di stagione in stagione – nell’inautentico.
- L’anticipazione apparsa su Almanacco dello Specchio, 2006
- L’anticipazione apparsa su Nuovi Argomenti 36, 2006
- La plaquette Croci rosse e mezze lune (che comprende 2 delle 13 sezioni del libro), apparsa nei Quaderni Orfeo (Como 2007) e su Atelier 46, XII, 2007
- La presentazione di Giuliano Ladolfi di Croci rosse e mezze lune su Atelier
- L’anticipazione apparsa su nazioneindiana.com - posted in diari 19-01-07
- Per anticipazione di una sezione clicca qui
- Versione in inglese parziale della sezione Due trafiletti
- Prima sezione del libro
- La recensione di Giulio Marzaioli
- La recensione di Giovanni Tuzet
- Una lunga sfilata di monti
- La recensione di Stefano Raimondi
- La recensione di Carlo Carabba
- Il giudizio di Fernando Marchiori
- La recensione di Marco Simonelli
- La recensione di Flavio Santi
- Il giudizio di Giuseppe Conte
- La riflessione su NOI E LORO di Alessandro Seri
- Su NOI E LORO di Alessandro De Francesco
- La recensione di Ana Ciurans
- Biennale della Poesia - Venezia 2008
- La recensione di Roberto Maggiani
- Il giudizio di Paolo Ruffilli
- La recensione di Alberto Toni
- Il giudizio di Giovanni Turra
- La recensione di Corrado Benigni
- La recensione di Fabio Zinelli su Semicerchio
- La recensione di Luca Manini
- La recensione di Fabio Donalisio su Blow up
- La recensione di Marco Balzano su Che Libri
- Il corpo segreto su Radio Popolare - Milano
- La recensione di Pietro Berra su La Provincia
- La recensione di Ottavio Rossani su Il Corriere della sera
- Il giudizio di Gianni Turchetta
- Andrea Cortellessa, motivazione Premio Maria Marino
- Francesco Carbognin, motivazione Premio Anna Osti
- La lettura di Luca Pasello
- Il giudizio di Luca Rizzatello
- Reading a Lubiana 2009
- Presentazione di Noi e loro alla Galleria Navona
- Intervista a Radio 3 Suite
- La nota di Vincenzo Salerno
- Luigi Severi su Noi e loro
- Oscar Ghiani, Nota di lettura
- Gianluca Garrapa legge a Radioquestasera
- Amsterdam IIC Reading
- Collected Poems from Noi e loro
- Lettura PrixItalia RaiRadio3Suite 23/09/2015
- Simone Giusti, Cambio Verso, effequ 2016
- A Fregellae Alfabeta
- Simone Giusti Cambioverso
- Reading Rome Massenzio
- Roberto Maggiani per voce e contrabbasso
Flavio Cogo traduce in veneziano “Una ruota che gira”
Daniele Ventre su Nazione Indiana 11-10-2018 con specifico riferimento alla poesia “Alla Costituzione italiana”: “Il linguaggio compassato e nitido, da university wit, di Franco Buffoni, consegna al lettore un finissimo e stringato scavo poetico dell’archaiología della Costituzione come base della democrazia in quanto spazio in cui tendere, nelle parole del diritto, all’utopia possibile”.